Troppe tasse a Marsala. Il presidente dell'Adoc scrive al sindaco Adamo

La pressione fiscale sui cittadini marsalesi è eccessiva. Lo afferma il presidente provinciale dell’Adoc di Trapani Giuseppe Amodeo in una lettera al sindaco di Marsala Giulia Adamo. L’Adoc chiede, dunque, un incontro con l’Amministrazione comunale per analizzare alcune proposte che consentirebbero ai cittadini di pagare meno tasse. Di seguito il testo della lettera.

Il peso fiscale ormai è diventato troppo oneroso per i cittadini onesti di questa Città. L'avere aumentato l’aliquota sulle seconde case dal 9,6 al 10,6 per mille (aumento che grava sui moltissimi cittadini marsalesi che hanno investito i loro risparmi per costruirsi una seconda casa per villeggiature o da donare ai loro figli) e la fissazione dei nuovi parametri per la TARES che per ripetere le parole del Vice Sindaco sono “aumenti dolorosi”, costituisce un vero paradosso, in quanto ancora oggi non si sa per quali motivi si è sforato il patto di stabilità, quali parametri sono stati superati e perché, e soprattutto di chi è la responsabilità.
Per la TARES, figlia della TARSU, che riguarda la raccolta dei rifiuti il cui aumento è destinato a coprire il costo del servizio, ci si dimentica che si è pronunciata in merito anche una commissione di inchiesta consiliare per verificare come sia stato possibile che per lo stesso servizio si è passati in pochissimo tempo da un costo di circa sei a quindici milioni di euro, nonostante la percentuale di riciclo, prima intorno al 50%, oggi ci informano sia scesa al 39% a causa della disaffezione dei cittadini a differenziare senza averne una utilità.
Questo materiale differenziato pensiamo sia venduto senza che i cittadini virtuosi che riciclano di fatto ne beneficiano. Si trattano tutti allo stesso modo perché non esiste un meccanismo premiale per questi ultimi inserito nel regolamento approvato pochi giorni fa dal Consiglio Comunale di Marsala. Tutto ciò era stato evidenziato nell’audizione chiesta dall’Adoc alla Commissione di cui sopra, nel corso della quale è stato richiesto, tra l’altro, in che modo vengano utilizzati gli introiti derivanti dalla raccolta differenziata e perché il Comune di Marsala spenda circa 200 mila euro all’anno affidando in gestione a una ditta esterna il servizio di bollettazione, quando questo potrebbe essere gestito “in house” utilizzando le professionalità già sviluppate all’interno della stessa amministrazione comunale. Non ci risulta siano arrivate le dovute e congrue risposte non solo a noi ma soprattutto alla cittadinanza prima di aumentare aliquote e tariffe. Da notare che in questi giorni sono arrivate anche le bollette dell’acqua da pagare entro il 31.12 del corrente anno, i cui importi sono da controllare attentamente perché potrebbero essere richieste somme per fatture già saldate, nonché le lettere per il versamento dell’ICI 2008 non pagata, proprio prima che decorra il termine di prescrizione stabilito in questo caso in 5 anni. Per quest’ultimo problema occorre chiarire che si tratta il più delle volte di importi di ICI dovuti per errato calcolo, che con interessi e sanzioni ne raddoppiano l’ammontare. Tutto ciò perché il Comune fa passare 5 anni per controllare, e ne lucra poi di fatto gli interessi. In questi casi, quindi, il cittadino paga amaramente le inefficienze della P.A. ed in modo spropositato. Potremmo persino pensare che è fatto apposta per incassare più soldi. Sarebbe civile e normale per esempio che il comune motu-proprio rivedesse gli importi soprattutto per quanto concerne il calcolo degli interessi.
Ci meravigliamo per questa efficienza e puntualità negli aumenti senza che vi sia stata una approfondita e preventiva verifica su che cosa si potrebbe risparmiare . Altri comuni si sono comportati diversamente. Ai sacrifici chiesti ai cittadini la classe politica ha fatto la sua parte. Ricordiamo per la cronaca che la somma da recuperare è di circa 1 milione di euro, che noi pensiamo poteva essere trovata diversamente senza aumenti delle tasse e tariffe con una attenta valutazione dei vari capitoli del bilancio.
L’anno scorso con il nostro documento del 12 settembre del 2012, inviato a tutti i Sindaci ed a tutti i Presidenti dei Consigli Comunali, invitavamo i Comuni a scovare gli evasori. Marsala circa due anni fa è balzata agli onori della cronaca nazionale (fu intervistato anche il suo predecessore dalle TV nazionali) perché da un inchiesta emerse che esistono circa 5000 case fantasma sparse nel nostro territorio. I proprietari di queste case, appunto perché non esistono, non hanno mai pagato niente. Ci domandiamo, da allora vi è stata una attività di ricerca e verifica? Quali risultati si sono ottenuti? Non ci pare si sia dimostrata molta efficienza in merito.
Nel documento peroravamo, tra l’altro, una maggiore attenzione nel determinare le aliquote dei vari tributi comunali previo confronto con le organizzazioni dei consumatori che non c’è stato. Noi riteniamo che combattere l’evasione fiscale è il solo modo per abbassare le aliquote ed incassare anche di più, accompagnato dalla verifica di come è speso questo denaro che viene chiesto ai cittadini. Questi potrebbero essere persino contenti se al pagamento di questi balzelli corrispondesse una adeguata efficienza dei servizi resi. Ma ciò non è. Con la conseguenza che i cittadini fanno sacrifici enormi anche per pagare le tasse, mentre, niente si fa per ridurre il costo della politica.
Non ci si rende conto che i cittadini sono ormai troppo tartassati da questi balzelli che cambiano di nome ed importo in modo continuo ed incomprensibile. Comprendiamo che si rincorrono giornalmente le direttive e le normative nazionali per far quadrare i conti. Ma questo non giustifica che si possa fare diversamente. Non ci risulta vi sia stato in merito un confronto preventivo con i cittadini, le organizzazioni dei consumatori e sindacali, soprattutto sui bilanci di previsione e consuntivi. Non esistono le carte dei servizi, che dovrebbero essere concordate con i consumatori ed i tavoli di conciliazione per dirimere le controversie con i cittadini evitando la via giurisdizionale causa di un altissimo costo per il nostro erario. Basta controllare le numerose delibere poste la vaglio del Consiglio Comunale come debiti fuori bilancio relativi alle cause perse dal Comune. Anche sull’addizionale Irpef e le tariffe occorre verificare alcune cose.
Non Le sembra, Sig. Sindaco, che sia arrivato il momento di dire basta a tutto questo? Un po’ di chiarezza e meno furbizie tecno-burocratiche sarebbero certamente utili a migliorare il rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione.
Si è verificato un insopportabile sovrapporsi di balzelli che ha provocato un vero e proprio ingorgo fiscale, rovinando il Natale alle famiglie i cui bilanci erano già fortemente deficitari. Chiediamo pertanto un immediato incontro per illustrarLe non solo come la pensiamo in merito, ma anche e soprattutto per vagliare insieme la fattibilità di alcune nostre proposte.
Cordiali saluti
Trapani 6 novembre 2013
Il presidente
Giuseppe Amodeo

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