PRIMA NOTA DI VARIAZIONE BILANCIO INPS: "NO" DELLA UIL. DICHIARAZIONE DI ROCCO CARANNANTE E LUIGI SCARDAONE

Cari Consiglieri, la I nota al Bilancio preventivo 2012 è il primo bilancio del Super INPS. Con l’incorporazione dell’INPDAP e dell’ENPALS, che fa seguito a quella dell’IPOST del 2010, ci troviamo di fronte ad un ente che amministra ora pressoché tutta la spesa previdenziale. L’incorporazione produce però effetti disastrosi per la situazione patrimoniale dell’INPS: una riduzione di quasi 5 miliardi di euro interamente ascrivibile al disavanzo economico dell’INPDAP. E questo soltanto il primo anno! L’INPDAP era in cattive acque e allora per nascondere i risultati negativi lo si fa confluire nell’INPS. Come CIV abbiamo il dovere di tutelare le pensioni dei dipendenti che hanno versato i contributi.

E’ lo stato che deve coprire per intero il disavanzo dell’INPDAP non l’INPS, i dipendenti privati e le aziende. L’incorporazione dei due enti è stata presa con una certa leggerezza dal legislatore che non ha adeguatamente ponderato le normative così eterogenee esistenti. La circostanza che dal 1° gennaio 2012 si vada con il pro rata contributivo non equivale ad affermare che le normative sono identiche perché tutta la situazione pregressa continua (e continuerà) ad essere regolata dalla vecchia normativa. Ciò determina poi che è necessario fare molta attenzione ai tagli lineari dei dipendenti che, in questo contesto, devono continuare ad essere i referenti per l’erogazione delle prestazioni.

Il buco patrimoniale non può essere sanato pensando di licenziare il personale ma intervenendo sulle inefficienze, sugli sprechi e sulle società esterne. In questo momento c’è bisogno di tutte le risorse disponibili. Quando commentavo il bilancio preventivo 2012, esprimevo la mia preoccupazione per il fatto che ogni qual volta si debba intervenire per sanare deficit strutturali della fiscalità generale, si continua ad individuare nelle pensioni il settore privilegiato di intervento sul quale operare tagli. Sono stato profeta di sventure. La legge 214 del 2011 purtroppo ha proseguito su questa strada.

I pensionati sono la parte debole del sistema economico. I giovani di oggi saranno i pensionati del domani e senza certezza in ordine al diritto e all’importo della pensione non si assicura un futuro ai nostri figli e senza risorse sufficienti per condurre una vita dignitosa chi è già pensionato. Anche questo bilancio chiude con disavanzo finanziario ed economico. Infatti, l’avanzo finanziario di competenza è negativo per quasi 6 miliardi ed il risultato economico è negativo per quasi 5 miliardi. Per quanto riguarda le spese di funzionamento il Collegio dei sindaci, in occasione del consuntivo 2010, ha elencato una serie di perplessità e censure sull’attività negoziale alle quali deve essere ancora data una risposta soddisfacente da parte dell’Amministrazione o, altrimenti, devono essere adottati provvedimenti consequenziali. Relativamente alle spese della comunicazione, noto che sono state finalmente seguite le reiterate indicazioni di un parsimonioso e oculato utilizzo del denaro pubblico e di osservare la pronuncia della Corte dei Conti a sezioni riunite più volte richiamata dal magistrato delegato al controllo e dal Collegio dei sindaci. L’Istituto ha speso centinaia di migliaia di euro per spot televisivi; i pensionati hanno bisogno di assistenza e servizi qualificati.

Un capitolo a parte è poi quello della governance. L’attuale presidente, in modo pervicace, ha ritenuto che i limiti di legge del suo operato potessero essere superati in una visione egemonica dell’incarico ricoperto. L’utilizzo di KPMG è stato massiccio ed invasivo con un esborso per l’INPS di oltre 50 milioni di euro con un’ingerenza nelle attività gestionali e con una partecipazione indebita ai processi decisionali dell’Ente. Sul punto è il CIV l’organo che deve vigilare. Quale attività ha svolto KPMG? Quali benefici ha avuto l’INPS? E che dire delle sinergie tra gli enti? Quanto sono costate le consulenze e i piani che ha fatto svolgere? Il Presidente ha decine di incarichi. Ma può il rappresentante legale attribuire a se stesso gli incarichi da ricoprire? Non ci sono disposizioni che stabiliscono l’obbligo di astenersi quando sussiste un interesse proprio? Non ci sono disposizioni che prevedono che se c’è un interesse economico scattino sanzioni? Chi deve intervenire? Chi deve segnalare queste circostanze?

Pongo questi interrogativi a Voi tutti perché è necessario fare chiarezza. L’avviso comune che hanno sottoscritto CGIL, CISL e UIL con Confindustria deve avere immediato riscontro. Non è tollerabile alcuna proroga né sono ammissibili manovre dilatorie come la nomina di una commissione di esperti. I pensionati, i lavoratori e le imprese, veri azionisti dell’INPS, ritengono che il tempo sia scaduto: l’INPS ha bisogno di una spinta propulsiva. L’Istituto è stato un modello da imitare e così deve continuare ad essere. Un’ultima considerazione riguarda il recente decreto legge sulla spending review. Si penalizzano i lavoratori pubblici senza differenziare quelle amministrazioni virtuose come l’Istituto. La circostanza che vi sono disposizioni specifiche come quelle contenute nell’art. 8 inducono a ritenere che dall’interno vi siano suggeritori occulti.

La UIL pertanto, pur dando atto all’Amministrazione di aver stilato in tempi brevi il bilancio di incorporazione, pur nella correttezza dei documenti di bilancio, non può che esprimere a tutela degli iscritti un giudizio politico negativo in ordine all’approvazione del documento.

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