Congresso Area Vasta Uil Pensionati Trapani. L'intervento del segretario generale Eugenio Tumbarello

Care delegate e cari delegati, gentili ospiti, 

Quella che mi accingo a leggervi non vuole essere una classica relazione congressuale, sono stati infatti Leo e Vita a significare con i loro interventi l’attività svolta nell’ultimo quadriennio dalle Strutture Territoriali Nord e Sud della nostra provincia. 

Esse, una volta soppresse, lasciano il posto all’Area Vasta della Uil Pensionati di Trapani che oggi eleggerà i propri organismi per i prossimi quattro anni. 

 

Quel che mi accingo a riferirvi, nel mio personale sentire, desidera essere in termini succinti il significato di un rinnovato impegno personale, professionale e familiare, un rinnovato impegno nel sociale con la Uil di Trapani e per la Uil tutta.

Un impegno che si rinnova, per merito dell’Esecutivo della Uil di Trapani e di tutti i dirigenti della nostra organizzazione che riferiscono la propria condizione professionale alla Uil, con umiltà impegno e lealtà al fine di consegnare alla storia, attraverso il percorso congressuale che oggi stiamo avviando, un ulteriore pagina, intrisa di valore e di vita sociale per la nostra amata provincia di Trapani e per questa terra di Sicilia.

Ho sempre voluto che la mia condizione di persona impegnata nel sindacato potesse essere valutata e percepita al meglio dalle tante persone che vivono la nostra organizzazione, sia all'interno della nostra comunità sociale, sia dall'esterno, una condizione di utilità per le persone che alla Uil si riferiscono con fiducia con aspettative precise, a volte dettate dalla condizione del bisogno. 

È tale condizione del bisogno che deve farci riflettere sempre ed è per questo che ogni nostro impegno nel sindacato riesce ad essere incisivo solo quando, attraverso l'ascolto e guardando al merito delle questioni, riusciamo ad estrinsecare il valore vero del nostro essere, dell’essere forza sociale, dell'essere persone utili ad altre persone, dell'essere essenza dell'associazionismo vero che si esprime con la delega di rappresentanza che mettendoci insieme diamo ad alcuni, attraverso un processo fatto di regole che impegnano gli stessi, alla pari, come io mi impegnerò da oggi per voi nella Uil pensionati, per come è naturale impegnarsi in un sindacato di massa fatto da persone, oltre che da lavoratrici e lavoratori, da ex lavoratori, da donne e da giovani.

Lo farò con la verve che mi sento dentro e soprattutto mettendo a disposizione della nostra sigla quell’esperienza che mi avete consentito di fare insieme all'intero gruppo dirigente di Trapani in questi 25 anni di appartenenza e di assunzione di responsabilità.

È doveroso da parte mia oggi, che prende il via la stagione congressuale della Uil di Trapani che si concluderà con il congresso del 9 e 10 di maggio e che mi vedrà completare il mandato di segretario generale, ringraziarvi per la fiducia che avete riposto in me che, in qualche modo spero di avere ripagato, e sento il piacere di ringraziare in questa sede il mio amico Giovanni Angileri, che mi ha proposto a voi, e continua a farlo, per ruoli apicali e di prestigio di cui sono fiero.  

Le persone alle quali da oggi rivolgerò una attenzione diversa e maggiore sono le stesse alle quali, da segretario generale della camera territoriale di Trapani ho riferito attenzione e supporto in questi ultimi anni, sono quelle persone alle quali Leo Falco dal 2014 e Vita Angileri e Leo dal 2018 hanno dedicato con sapienza ed attenzione la loro importante azione quotidiana. 

La categoria che oggi celebra il congresso di Trapani è una grande categoria, tante sono le fidelizzazioni che registra, a riprova dell’ottimo lavoro svolto da Leo e Vita, dall’intero gruppo dirigente dei Pensionati di Trapani, e grazie all’azione sinergica con tutte le categorie, grazie all’efficacia dei servizi erogati.

A Vita e Leo oggi tributiamo un ringraziamento caloroso, e forte della riconoscenza dei tanti nostri iscritti che a loro, come ai componenti delle segreterie delle strutture territoriali, e dei rispettivi consigli che non si sono risparmiati nella quotidiana vicinanza e nel dare risposte alle tante istanze ricevute.

Non va sottaciuto, anzi va portato all'evidenza di questa assise quanto prezioso sia il lavoro svolto nelle nostre sedi comunali da parte dei nostri operatori del Caf e dell’Ital, lavoro di sintesi, di vicinanza, di consulenza, di solidarietà compiuta. 

Grazie a tutti ed a ognuno, la Uil di Trapani è fiera di Voi. 

Grazie alla forza vera della nostra squadra, che ha messo in campo, nei confronti della categoria che oggi è a congresso, come per le altre, una applicazione puntuale delle linee politiche della Uil nazionale e regionale, recependo e trasferendo ai suddetti livelli utili spunti di riflessione nell'ascolto della nostra gente. 

Desidero risottolineare come senza il lavoro, intriso di dedizione e puntualità, delle strutture comunali non saremmo riusciti ad avere l'importante risultato del momento, risultato che abbiamo intenzione di migliorare utilizzando ogni strategia che oggi la UilP Nazionale con Carmelo Barbagallo e la nostra UilP Sicilia con Claudio Barone ci indicheranno, grazie al loro sentire e alla loro esperienza. 

Da due anni a questa parte tutti insieme stiamo trascorrendo momenti parecchio complicati, e come se non bastasse, adesso la guerra, una guerra che va fermata per tempo, ma che vede già la nostra organizzazione impegnata nel supporto concreto alla comunità ucraina presente sul nostro territorio, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori ucraini della provincia di Trapani, pronti all’accoglienza di chi fugge dal proprio paese.

In questi ultimi due anni abbiamo dovuto affrontare, e non ne siamo del tutto usciti, un'inaspettata crisi pandemica, grave, di difficile interpretazione, che ha visto il nostro Paese in talune circostanze annaspare mettendo in campo strategie di contrasto non del tutto efficaci.

Esse hanno evidenziato seppur in presenza di un servizio sanitario pubblico ogni carenza derivante dal depotenziamento del settore a causa delle riduzioni di risorse e spesso della scarsa incisività del loro utilizzo, un periodo che ha determinato per le persone meno giovani e per i soggetti fragili un innalzamento considerevole dei rischi per la vita e che ha fatto registrare al Paese Italia un numero di decessi impressionante. 

Questa pagina triste di storia, che non è ancora finita e che dovrebbe essere d'insegnamento al mondo intero, ha toccato la nostra comunità e la nostra organizzazione sul territorio in modo significativo e ha provato ognuno di noi sotto tutti i punti di vista.

È doveroso ricordare qui l'altruismo che ognuno dei nostri dirigenti e ognuno dei nostri operatori ha declinato in favore delle persone che ci hanno cercato, in quel momento, nel momento del bisogno e dello sconforto. 

Le persone che ci hanno trovato in quei momenti bui, ci ringraziano ancora e non dimenticano, non dimenticheranno, ancor di più riterranno la nostra attività non solo tale, ma una presenza valoriale pura, piena di umanità e di solidarietà compiuta. 

Grazie, grazie, e ancora grazie. 

La solidarietà spontanea, e vissuta nella complessità del tempo di crisi epidemiologica ha evidenziato la valenza del ruolo delle persone in pensione in un territorio come il nostro che registra criticità lavorative parecchio significative e che si sono accentuate con la pandemia. 

Nel tempo della solidarietà complessivamente registrata nelle famiglie, nelle comunità, nei luoghi di lavoro si è evidenziata una umanità nuova, derivante in parte dalla paura, in parte dalla consapevolezza che in fondo il tempo precedente la pandemia, il tempo normale, non era neppure male, anzi migliore seppur migliorabile.

Adesso nel tempo della ripresa abbiamo la necessità di dare un valore nuovo al nostro tempo, lo dobbiamo alle nostre future generazioni, abbiamo la necessità di ridisegnare un modello nuovo di società, afferente al tempo vissuto, alla tecnologia che avanza e di cui ci siamo avvalsi per mantenere i contatti tra di noi, finanche in campo lavorativo.

Molte delle strumentazioni utilizzate rimarranno strutturali e l’uso della tecnologia imporrà di rivedere i rapporti di lavoro, mettendo comunque in primo piano il valore del lavoro umano rispetto a quello delle macchine che, per forza di cose, prenderanno sempre più spazio, ecco perché va ridisegnato un nuovo modello di società e di comunità lavorativa. 

Negli ultimi anni le politiche di austerità derivanti dal Patto di Stabilità hanno portato pesanti tagli alla spesa pubblica. 

Il risultato è stato un modello iniquo e ingiusto. 

Oggi, la difficile situazione che stiamo vivendo tra pandemia, crisi energetica e guerra in Ucraina, deve invitarci a riflettere su un modello di sviluppo diverso.

La strada deve essere quella di ulteriori investimenti con maggiore riguardo anche al sociale.

Noi qui ce la metteremo tutta, utilizzeremo ogni strumento di cui ci siamo dotati facendo in modo di tornare alla normalità agognata.

Per quel che riguarda la categoria dei Pensionati torneremo a rivederci nei circoli dell'Ada come nelle nostre sedi, per vivere momenti di fondamentale socialità, quei momenti che ci sono mancati, essenziali, soprattutto ai meno giovani, a stare in pista. 

Ringrazio nell'occasione tutti i presidenti delle Ada presenti nei nostri comuni, per il lavoro di volontariato e di aggregazione che hanno fin qui messo in campo.

A loro chiediamo di continuare sulla stessa scia del tempo ante-pandemico, perché possa l’attività dei centri essere la migliore ricetta per contrastare ogni genere di sconforto e soprattutto quella condizione umana che il tempo ci pone davanti comunque che si chiama “solitudine”.

Care amiche e cari amici, abbiamo scelto non a caso di celebrare questo congresso oggi, 21 marzo, primo giorno di primavera.

Lo abbiamo fatto per le ragioni fin qui esposte, perché è stato ed è preciso obiettivo della camera territoriale della Uil di Trapani, che mi onoro di rappresentare, di contribuire alla difesa di questa terra, ricca e non sufficientemente valorizzata.

Per far ciò bisogna stare all’interno di un progetto costante di sviluppo, contrastando, quale forza sociale, ogni discrasia che ne ostacoli il corso naturale.

Per fare ciò abbiamo ritenuto utile privilegiare la pista del dialogo, della condivisione con ogni altro soggetto che intenda traguardare ogni obiettivo di miglioria di vita e di vita lavorativa, e con il quale abbiamo messo, e continueremo a mettere a sistema strategie d’intervento comune, consapevoli come siamo che il parlarsi addosso non è producente in alcun modo e ad alcuno.

Abbiamo e continueremo a mantenere schiette e ferme relazioni con i colleghi di Cgil e Cisl ed insieme manterremo costante il dialogo con le forze datoriali, con le amministrazioni e con le istituzioni tutte. 

Non è mai mancato, a tal proposito, nell’azione della categoria dei pensionati il senso dello stare insieme, la Uilp unitamente allo SPI Cgil e all’FNP Cisl ha saputo dare il giusto valore di sintesi e di rappresentanza nella propria azione di confronto con le istituzioni e con l’Asp di Trapani.

Noi riteniamo che il Servizio Sanitario Nazionale vada riorganizzato al fine di annullare le distanze burocratiche, economiche e soprattutto logistiche fra la sanità e i pensionati, poiché il bisogno di protezione dai rischi di ammalarsi deve rimanere la priorità, e di questo la politica, spesso distratta e a volte finanche inadeguata, deve rendersene conto.

Nella piattaforma unitaria per lo sviluppo per la provincia di Trapani di Cgil Cisl e Uil non è certo mancata la considerazione e lo spazio dei temi della terza età, del ruolo dei pensionati, della valenza del loro esempio per i giovani di questa nostra provincia e della terra di Sicilia.

Alle tematiche specifiche della terza età continueremo a dare sostegno e spazio di azione concreta rafforzando la nostra presenza sia per quel che riguarda il terzo settore sia attraverso un rinnovato impegno nei distretti socio-sanitari, oltre che naturalmente all’interno della nuova struttura che oggi ci daremo e che avrà, per forza di cose, il compito di continuare quanto fatto finora, e di leggere il prossimo tempo alla luce delle nuove istanze e delle opportunità delle nuove leggi e regolamenti.

Abbiamo il compito di stimolare ancor di più le amministrazioni comunali e la politica in generale a stare sul pezzo, soprattutto adesso in presenza delle risorse del PNRR e alla grande opportunità che esse costituisco per il rilancio concreto di questa provincia, nella quale, oltre a registrare indici di disoccupazione mai visti, si registra una costante depauperazione del territorio dovuta alla mancanza di lavoro che spinge molti figli di questa terra ad andar via.

La primavera vuole essere, anzi deve essere il simbolo del nostro agire, abbiamo il compito come Uil e come Uil Pensionati di declinare nei prossimi anni per la ripresa delle nostre comunità un sistema nuovo, adattato alle circostanze di questo momento storico che ci impone il superamento di questo tempo sospeso, di una società liquida nella quale la forza valoriale dei nostri cittadini meno giovani e il loro mestiere di vita deve essere centrale per la guida dei tanti giovani frastornati ma desiderosi di conoscere la strada.

A noi più avanti negli anni che ci impegniamo nella mission sindacale, non può e non deve sfuggire questa necessità del momento, per questa ragione la nostra vicinanza con il mondo dell’associazionismo non può che rafforzarsi per guardare, attraverso gli occhi degli anziani alle necessità e alle prospettive di vita sana dei nostri giovani.

Non abbiamo dimenticato negli ultimi anni chi è rimasto indietro, chi ha arrancato e ci ha chiesto una mano, chi ha vissuto unicamente di espedienti e sacrifici, e abbiamo visto in costoro, nella loro condizione una umanità speciale, a volte l’abbiamo finanche ricercata, come fosse condizione primaria del nostro operato quotidiano, nessuno di Voi si è risparmiato ed ognuno di Voi per questa ragione vive il merito, vero e genuino, del personale ruolo sociale, non dimentichiamolo, non dimenticatelo, il nostro personale ruolo sociale.

Non dimentichiamo i giovani, la loro primavera, i pericoli che corrono per la fragilità della loro condizione reddituale, per le insidie rappresentate dalle associazioni avverse alle nostre, quelle associazioni che non hanno scrupoli a lucrare sul bisogno delle persone, che hanno forme e sembianze normali ma che sono fatte da criminali con la faccia pulita, esse rimangono per i cittadini il problema, mai debbono essere la soluzione, percepiamolo e teniamoli lontani,  contrastiamoli con ogni mezzo, con la nostra operosità producente, con il lavoro dignitoso, e non ultimo attraverso la cultura.

Questa è una terra con livelli di dispersione scolastica elevati, tra i più elevati d’Italia, ed ovvio che questa condizione sia gradita alla Mafia più che ad ognuno, per questa ragione crediamo fermamente nella centralità della Scuola, centralità quale parola piena, declinata e non usata quale simbolo, o addirittura quale alibi dalla politica, che ne fa abuso soprattutto nelle campagne elettorali.

Ci aspettano tempi di quotidiano impegno, rafforzato impegno, per usare un termine utilizzato ed abusato di questi tempi per certificare la necessità di garanzia e sicurezza per le persone, i cittadini, i lavoratori che, unitamente ai pensionati, rappresentiamo.

Insieme comunque abbiamo la necessità di sbracciarci ancora, è nella nostra indole; ci sbracceremo per non lasciare indietro nessuno, ci sbracceremo come abbiamo sempre fatto, perché l’abbiamo sempre fatto senza risparmio alcuno, giovani e meno giovani, per provare a disegnare una stagione migliore, per noi ma soprattutto per i nostri figli.

Oggi comunque è primavera, viviamola con il nostro consueto piglio, con l’energia di sempre, con il senso della ripresa, nel solco della nostra storia, viva la Uil.

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