Fermi in giacenza 20 quintali di corrispondenza e 7000 raccomandate al centro distribuzione di Trapani - La denuncia di Uil Poste: “Poste Italiane intervenga subito per eliminare il disservizio”

Due mila chili di corrispondenza ordinaria e 7 mila oggetti a firma (raccomandate, assicurate, vaglia, atti giudiziari etc) sono attualmente in giacenza al Centro distribuzione di Trapani “Platamone”.

A denunciarlo è il segretario generale Uil Poste Trapani Giuseppe Rallo.

“Da un sopralluogo effettuato dai nostri rappresentanti sindacali – afferma - abbiamo avuto conferma delle forti criticità presenti, ormai da tempo, nel Centro Distribuzione Platamone. Ormai i cittadini di alcuni quartieri non ricevono posta da alcune settimane. Tale situazione, purtroppo, è destinata ad aggravarsi ulteriormente nel mese di Agosto, stante la fruizione delle ferie programmate per i portalettere e per il personale addetto alle lavorazioni interne”.

Il sindacalista continua affermando che: “l'attuale situazione, certamente non è imputabile ai lavoratori del settore, ma trae origine da precise responsabilità gestionali dell'Azienda Poste che penalizzano i cittadini trapanesi in termini di qualità del servizio reso. E dire – aggiunge - che esiste una disponibilità dei lavoratori per sopperire alle carenze con turni di straordinario, ma questa non riesce a colmare le lacune generate dal massiccio ricorso ai portalettere assunti con contratto a tempo determinato, mandati allo sbaraglio senza adeguata formazione ed affiancamento, spostati continuamente da una zona di recapito all'altra, obbligati al superamento delle prestazioni di lavoro d'obbligo senza alcun riconoscimento economico aggiuntivo, di fatto trattati come lavoratori di serie B”.

“A tutto ciò – conclude Rallo - si aggiungono gli eccessivi carichi di lavoro attribuiti al personale interno addetto alla ripartizione della posta, e la scarsa presenza di unità, aggravata dalle applicazioni temporanee di alcuni al Centro di Meccanizzazione Postale di Palermo. La Uil Poste aveva già prefigurato tale stato di crisi del settore, quando aveva rappresentato le proprie osservazioni sul nuovo modello organizzativo presentato da Poste Italiane, rifiutando la firma sul verbale di incontro. Avremmo voluto essere smentiti, ma così non è stato. Per tali ragioni sollecitiamo l’amministrazione di Poste Italiane a prendere i dovuti provvedimenti. Contemporaneamente coinvolgeremo anche l'Amministrazione comunale di Trapani per un sinergico intervento a tutela dei cittadini trapanesi”.

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